Mentre il mondo dibatte sul 5G,sui possibili vantaggi offerti da questa tecnologia di quinta generazione,o sui danni che potrebbe cagionare alla salute,in questa fase di isolamento forzato, mentre riordinavo alcuni ricordi ho ritrovato LUI: un esemplare di PRIMA GENERAZIONE, il mio PRIMO telefono cellulare, un SONY e-Tacs con tecnologia 1G!
E così inauguro una nuova sezione del mio blog:la “Retro-Tech”, dove potrò inserire articoli sui passi tecnologici che ho attraversato e che mi hanno portato fino a qua.
E dunque parlo del mio SONY CM-R111 un cellulare E-TACS,quindi con tecnologia trasmissiva analogica,lo acquistai usato nel 1995, ovvero 25 anni fa…al prezzo di 700.000 lire(con una nutrita lista di accessori acquistati after-market dal precedente proprietario), a fronte di un valore a nuovo del solo apparato telefonico di 1.400.000 lire!
Ricordo ancora il numero dell’epoca uno 0368-401025,sottoscritto con una offerta “family” di Telecom Italia in abbinamento ad un contratto di telefonia fissa domestico.
Rispetto ai telefoni dell’epoca,mi era piaciuto subito perché aveva nella portabilità un suo punto di forza: grande come “un pacchetto di sigarette”, uno dei primi cellulari che stavano in una tasca senza troppo pesare e la sua comunque corta e tozza antenna garantiva un’ottima ricezione in tutte le condizioni.
Per contro non aveva alcun “display” bisognava quindi stare molto attenti ai numeri che si digitavano e non era raro sbagliare numero, soprattutto in digitazione in movimento.
Era però corredato di una scheda/telecomando ad infrarossi definita “remote commander” dove era possibile memorizzare numeri, o digitarli vedendoli a display prima di “inviarli”al cellulare per effettuare la chiamata.
La dotazione base prevedeva una batteria da 650 Mah,dove si riuscivano tranquillamente ad effettuare 2-3 giorni in stand-by senza troppo telefonare; ma all’acquisto mi ritrovai in dotazione una batteria maggiorata da “ben” 1200 Mah, che ne sgraziava parecchio la forma, ma mi permetteva tranquillamente oltre una settimana di stand-by.
Le indicazioni operative di utilizzo erano garantite da 4 led nella parte anteriore che lampeggiavano alternativamente colorandosi in maniera differente per indicare:
-IN USE-lo stato del telefono in “chiamata”/microfono aperto
-ROAM-l’utilizzo in copertura operatore
-SVC LEVEL-la qualità del segnale
-BATT-il livello della batteria
Non mancava nella dotazione di acquisto:un caricabatteria portatile(con un trasformatore da 300g!!),un carica batteria “da tavolo”(molto in voga negli anni 90), un caricabatteria da auto ed un auricolare che però faceva parte della dotazione originale.
L’altra nota dolente del terminale era rappresentata dalla mancanza della chiamata a vibrazione!Quante chiamate perse in situazioni di rumore!! 🙁
Una pecca che in quegli anni veniva colmata acquistando un piccolo dispositivo esterno di “vibracall”(grande il doppio della pila stilo che conteneva), che si attaccava alla cintura ed in ricezione della chiamata vibrava avvisando: e che poteva essere attivato e disattivato attraverso un selettore posto nella parte laterale.
La cosa venne poi risolta nel 1997 acquistando un nuovo dispositivo Motorola Micro-Tac Elite dotato di “Vibracall” e display…ma questa è un’altra storia. 😉